Quasi vent'anni fa cominciai a comporre brevissime poesie che ho chiamato impropriamente haiku.
Come battiti d'ala hanno ritmato i miei giorni, talvolta con una continuità da cui traspare un pensiero assillante. Musicalmente si potrebbero chiamare impromptus, e prima di virare negli anni più recenti verso temi d'attualità e di politica, hanno voluto dipingermi quale sono, sullo sfondo di una natura ora contemplata ora agita, in conversazione con alberi, cieli, animali.
17
ottobre 93
Dolcissimo
ottobre.
La
pagina sfoglio
ed
è pace.
18
ottobre 93
Il
viso alzato
che
aspetta. L'acqua
non
tarda
che
scorre.
19
ottobre 93
Su
tutto
sarò
indeciso.
Lo
siano
anche
gli dei
per
me.
20
ottobre 93
Immutato
sentimento:
cieca
assenza.
21
ottobre 93
Nella
prima luce
guardami.
Il
giorno si farà.
22
ottobre 93
La
crisi si avvita:
gli
sciocchi
si
contano.
23
ottobre 93
Perle
d'acqua
sul
vetro.
Forse
l'inverno.
24
ottobre 93
Il
golfo è discorde:
qui
la pioggia,
là
il sole.
25
ottobre 93
Nello
scostare la tenda
esito.
Cosa
si
fa
luce?
26
ottobre 93
L'aria
ormai fredda.
Città
ricca
di
portici.
27
ottobre 93
Guardo
un sole
d'estate.
Ma
l'aria non
trema.
28
ottobre 93
Restare
a letto.
Pensiero
non
calmo.
29
ottobre 93
Settimana
che declina.
In
testa
un
ruscello.
30
ottobre 93
Vedo
un'alba cortese:
i
saluti
rimando.
31
ottobre 93
Il
faro che vede
scomparso
nel
grigio.
1
novembre 93
Il
fuoco nel camino.
Il
soffio,
l'autunno.
2
novembre 93
Sottile
pioggia:
risorgerebbero
i
morti?
3
novembre 93
Fendere
l'acqua.
Essere
prua.
Tu
barca
lontana.
4
novembre 93
Vittoria:
di chi
penso
smarrito.
5
novembre 93
Lieve
si addensa
la
prima
impalpabile
nebbia.
6
novembre 93
Alziamo
le voci:
ammutolisce
l'amore.
7
novembre 93
Tra
l'ombre
il
colore. Tra
le
luci
i
filari.
8 novembre 93
Cresce
il silenzio.
Il
tempo
passa.
9
novembre 93
Felici
le risposte
delle
carte
interrogate:
ma quali
le
domande?
10
novembre 93
Sul
tuo viso
la
contesa: spio
il
sorriso,
che
si spegne.
11
novembre 93
Minutissime
gocce:
tutto
copre
la
liquida trapunta.
12
novembre 93
Vertiginoso
l'autunno.
Infiniti
modi
per
una foglia che cade.
13
novembre 93
Apriti
cielo
alla
luce che incombe:
la
linea potente
dei
monti dispiega.
14
novembre 93
Quella
mano spio
che
dipinge: gesto
fermo
e lontano.
15
novembre 93
Oggi
finalmente
i
corvi: i suoi
neri
diritti
l'inverno
grida.
16
novembre 93
Notte
trasparente
di
gelo: più cristallini
gli
scacchi.
17
novembre 93
La
poesia
per
un mese
-
ogni giorno
una
stilla.
18
novembre 93
Uomini
in
catene: nel silenzio
di
ghiaccio il marmo
riverbera.
19
novembre 93
Il
meglio sciorini
golfo
nel
sole.
20
novembre 93
Attendo:
e l'attesa
è
premio
a
se stessa.
21
novembre 93
Vento
di grecale
non
contro di te
la
barca
potentemente
avanza.
22
novembre 93
Sfioro
la vita
e
la mano un pò
esita:
così sulle
cose
la prima
neve.
23
novembre 93
Parlo
ai più.
Nell'aula
manca
il
vento
per
me.
24
novembre 93
Fugge
la storia.
Accadono
fatti
che
non saprò
ricordare.
25
novembre 93
Da
lontano le voci
di
un paese rissoso.
Stupore
il silenzio.
26
novembre 93
Un
torpido ritardo.
Perduta
è
l'occasione.
27
novembre 93
Tra
nuvolo
e
sereno incerto
pende
basso
il cielo.
28
novembre 93
Domenica
aggiunge
l'ozio
al
rimpianto. Poi
fuggono
i
ricordi.
29
novembre 93
Un
breve soffio
la
neve. Ma la vista
permane.
30
novembre 93
Come
il mese
che
muore attendo
paziente.
1
dicembre 93
La
parola tarda
l'animo
incalza:
interdetto
mi
penso.
2
dicembre 93
Non
si guarda
il
sole: ma le cose
accarezza
la
fiamma che brucia.
3
dicembre 93
Non
più viandante:
la
strada, mi sento,
il
percorso.
4
dicembre 93
Mare,
belva
oleosa.
Ancora
mi
incanti.
5
dicembre 93
Mutato
ma quello
mi
vede Tellaro:
che
sanno gli sconosciuti
che
incontro?
6
dicembre 93
Avanza
il progresso:
nella
calca che spinge
accennare
uno scarto.
7
dicembre 93
Ostile
sia il mondo.
Tu
pure se fuggi.
8
dicembre 93
La
fatica che duro.
D'altri,
il
mio corpo.
9
dicembre 93
Viaggio,
ritorno:
dolora
il cammino.
10
dicembre 93
Imbarco.
Il silenzio
si
fa
pace
in cabina.
11
dicembre 93
Aria
calda: mancata
è
la stagione
nei
veli
che
levi.
12
dicembre 93
Nel
sole l'argine
confina
le
terre dalla pianura
emerse.
13
dicembre 1993
Si
cheta il sole:
sfioriscono
le
voluttà e le ombre.
14
dicembre 1993
Ancora
dimmmi
le
parole usate:
nuove
le fa
l'indifferenza.
15
dicembre 1993
Il
riparo di un grillo
che
tenta l'inverno.
Il
mio ostinato
silenzio.
16
dicembre 1993
Tranne
gli alberi
secchi
la luce
tutto
sfiora e pervade.
17 dicembre 1993
17 dicembre 1993
Resto.
Ma la folla
si
assiepa.
18
dicembre 1993
Neppure
una siepe
a
difendere
il
nulla: il volo
nervoso
non trova
la
requie.
19
dicembre 1993
Graffiano
il cielo
gli
storni: rapidissimo
anch'io
penso.
20
dicembre 1993
Patria
di stolti e
mercati:
a reggerti
è
fin troppo
uno
stolto mercante.
21
dicembre 93
Felice
inganno: non
sembra
ma punge
nel
sole
il
tuo gelo.
22
dicembre 93
La
linea dei monti
sfuma
nel nulla che
avanza:
al tramonto
si
leva furtiva
la
nebbia.
23
dicembre 93
Prossimo
di un dio
il
natale: si apprestano
stragi.
24
dicembre 93
Radunate
le forze
muovo
passi
svogliati.
Di cenere
il
cielo.
25
dicembre 93
Saluto
la casa.
Circospetto
come
un
estraneo.
26
dicembre 93
Una
città così vecchia
come
una conchiglia
nelle
mie mani
che
la vita perduta
reclami.
27
dicembre 93
Nel
fulgore dell'addio
contemplando
i
ritorni immobile
un
treno
garbato
mi attende.
28
dicembre 93
Quell'urgenza
che
chiama:
la luce piena
del
giorno
non
trema.
29
dicembre 93
Se
l'anno finisce
quale
cippo piantare
a quale
margine
sostare?
30
dicembre 93
Il
lavoro inesausto,
inutile
sforzo: nel consumo
di vita
l'affanno
si
placa.
31
dicembre 93
Rapallo
del mare
offre
solo i ricordi:
nella
notte piovosa
io resto
immemore
e stanco.
1
gennaio 94
Un'alba
come tutte:
io non
basto
per
dirmi
diverso.
2
gennaio 94
Al topo
che di me
prova
ribrezzo
chiedo
umilmente
la pietà
che mi manca.
3
gennaio 94
In
appesantita civetta
mutato
ripiego
le ali:
malato.
4
gennaio 94
Non
vigile dormo
e i
sogni ostinati
mi
aggrediscono
a torme.
5
gennaio 94
Il fuoco
nel camino
spio con
quella
solerte
cura
che
affatica.
6
gennaio 94
Da solo
Marcolfa
mi vedi
che resto
felice a
guardarti.
7
gennaio 94
Quella
pianura
lontana:
come un foglio
sottile
si
increspa.
8
gennaio 94
Vedo
scopi
cui
resto
estraneo
e difforme:
cosa
faccio
mi
chiedo.
9
gennaio 94
Intento
al gioco
soppeso
i pezzi
infiniti.
10
gennaio 94
Svanito
è il sentiero
se il
bosco mi accoglie
improvviso
e
uniforme.
11
gennaio 94
Come
l'onda in riflusso:
sono la
rena
che si
mostra e dispare.
12
gennaio 94
Dorme il
mondo
e il
silenzio
mi
ricopre
notturno.
13
gennaio 94
Vile è
ritirarsi
ma
partecipare
colpevole.
14
gennaio 94
Attendere
fermi
nell'umida
caligine
che
s'alza: incerto
il
segnale.
15
gennaio 94
Muti
interrogarsi
e stare:
sul
ciglio
che
dirupa.
16
gennaio 94
Per la
gioia
inaspettata
della musica
lacrime
allegre.
17
gennaio 94
Credimi
non è
nostra
la foga
che ci
afferra.
18
gennaio 94
Vi
rivedo ma confusi
partecipi
ricordi
in
silenziosa attesa:
da me
che volete?
19
gennaio 94
Anima
viva
non c'è:
nei campi
una
volta
una
lepre.
20
gennaio 94
I fatti
le voci la cronaca
tutto
richiama ombre
fantasmi
a ripetere
incessante
il già detto.
21
gennaio 94
Stanco
d'inseguirti
anelo
come
il cane
che desiste.
22
gennaio 94
Ricordo
la poesia
della
tua confidente
resa:
penso
un
passato che dilegua.
23
gennaio 94
Un filo
di nebbia
scivola
sfiorando
terra:
si fanno
illusorie
le cose,
distanti.
24
gennaio 94
Su
quella linea
lontanissima
frangono
i monti.
Come
flutti
i
rimpianti.
25
gennaio 94
Il fiato
che manca
la vita
che resta
il
riverbero il mare
che
lascio.
26
gennaio 94
A un
cavaliere
che
scende
in campo
serve:
il campo
un cavallo
e
qualcuno che guardi.
Una
folla di applausi
folta
non basta.
27
gennaio 94
Solo
tornando
il mare
mi accoglie
stupito.
28
gennaio 94
Solaro
promette
ancora
nel sole
possibile
vita.
29
gennaio 94
E' un
guizzo
la barca
di
spruzzi solcata:
dal
grecale
poi
sguscia.
30
gennaio 94
Luce in
quadrato:
un
silenzio
che
addensa
nel
porto la quiete.
31
gennaio 94
Sul
dolore si accorda
sottile
e
ritmato
il
respiro confuso,
io tutto
intero.
1
febbraio 94
Rapida
l'ombra
attraversa
incurante:
un residuo
animale.
2
febbraio 94
L'Italia
che credevo
nel
rombo di valanga
intera
si riposa.
3
febbraio 94
Solenne
si muta
in merda
quel fango
che
rimestavamo
pazienti.
4
febbraio 94
Imprevista
inaspettata
estranea
si muta l'aria
da
torpida che era:
di
richiami vibra
la pace
della sera.
5
febbraio 94
E
mutiamo noi pure
la
storta dolcezza
dei
nostri costumi
in
dissennati
sussulti.
6
febbraio 94
Fervidi
mascalzoni
ladri
incresciosi
profeti
venduti:
ordinate
le schiere.
7
febbraio 94
Forza
Italia
destaci
ad un
sonno
più
cupo.
8
febbraio 94
Cenere:
e così
a
perdivista
tutto si
tiene.
9
febbraio 94
Piego
malamente
gli
abiti. Auspici
ne
traggo
per un
viaggio
non
fausto.
10
febbraio 94
Roma,
ardita
rovina.
11
febbraio 94
Un
frullo sommesso
e
trasalgo
al
ricordo: chi
celebravo
oggi
ritorna.
12
febbraio 94
Pacifico
asilo.
Mi
stanca
l'oblio.
13
febbraio 94
Il gesto
sospeso,
una
frase
interrotta:
è mia
la
domanda
non
posta.
14 febbraio 94
14 febbraio 94
Gelo
tardivo:
la
pazienza
di una
primula tradita.
15
febbraio 94
La tua
promessa
o neve
alita a
tratti
nel
cielo che scolora.
16
febbraio 94
Consolazione:
dirsi
parole
di
tenero comando.
17
febbraio 94
Improvviso
il
giorno
alla
luce si dispone:
inverno
che
finisci.
18
febbraio 94
Un grano
di ghiaccio
portato
dal vento:
riconosco
l'addio.
19
febbraio 94
Nel
cortile s'accende
una
zuffa feroce:
oche
cani e galline
paziente
disgiungo.
20
febbraio 94
Da
lontano ti spio
mia
giovane
ombra:
affrettati,
vieni.
21
febbraio 94
Un dio
maldestro
e
insensato
che ad
amarci persiste:
io
straniero ed indegno
sia
presto
per voi.
22
febbraio 94
Nessuna
ragione.
Ma la pena
rimane.
23
febbraio 94
Cercavo
la pace.
Mi ha
trovato
un
ridicolo
oblio.
24 febbraio 94
24 febbraio 94
Mi
richiedono in troppi
di cose,
persone.
Estraggo
stupito
i nomi,
le date.
25
febbraio 94
Osservo
perplesso
le mie
tracce,
di me
stesso
dimentico.
26
febbraio 94
Di
soppiatto
trionfa
la
promessa
stagione.
27
febbraio 94
Annuso i
tuoi segni
nell'aria
improvvisa
e
leggera: si muove
con te
il mio
cuore sospeso.
28
febbraio 94
Un velo
la calma.
Quel
frullo di ali
si
acqueta?
1
marzo 94
Colmo di
parole
e di
cenni
sto muto
ai tuoi
segni.
2
marzo 94
Intollerabile
e lieve
aria che
muti.
I lembi
scosto
alla
tenda.
3
marzo 94
Indefettibile
un tempo
che
ignora di noi
tutto
ritorna:
quella indifferenza
sia
benedetta.
4
marzo 94
Animali
fratelli
nostri
unici e veri
alludete
alla primavera
che
annuso con voi.
5
marzo 94
Un
brusio indecente
si
leva: è il sole
delle
vostre mattine.
6
marzo 94
Increduli
sfiorisce
l'ira:
un piazzista
ci
offre l'Italia.
7
marzo 94
Mare
ti penso
grande
quanto
un
desiderio
di
niente.
8
marzo 94
Nell'aria
velata
che
promette tempesta
si
facciano
i
debiti voti.
9
marzo 94
Tralasciare
i definiti
contorni:
nella bruma
che
monta felici
sottrarsi.
10
marzo 94
Forza
Italia
sgroppa
disarciona
il
cavaliere
che
ti sforza.
Come
un
carrettiere
dà
di morso.
12
marzo 94
Dirne
i colori,
saperne
gli odori:
difficile
impresa.
13
marzo 94
Passo.
Sull'argine
volgo
lo
sguardo
all'indietro.
14
marzo 94
L'attesa.
Smentisco.
27
marzo 94
Stringo
la barra:
quale
silenzio
mi
assale.
28
marzo 94
Confusi
si corre
ad
un voto
imperfetto.
29
marzo 94
E
fossi io
sonno
e pace
per
riposare
così.
30
marzo 94
Alterno
le cure
dimentico
e
stanco.
3
aprile 94
Non
è pasquale
la
valle
che
severa
attraverso:
impreveduta,
la
neve.
4
aprile 94
So
essere triste
nel
balenìo cupo
di
un sole
che
tarda.
5
aprile 94
Fredda
la lama
che
accosto
alla
guancia
come
il gelo
che
torna.
6
aprile 94
Incessanti
pensieri
mi
volgono
ai
fiori: di loro
noi
indegni.
7
aprile 94
Inopinato
il vento,
senza
difese
la
terra.
8
aprile 94
Anna
Magdalena
scusa
il
mio ritorno
così
rumoroso.
9
aprile 94
Un
rumore grande
di
vento:
ancora
scompigli
16 aprile 94
16 aprile 94
Topo,
gazza
animali
perfetti.
Ma
rappresentano gli altri.
17 aprile 94
17 aprile 94
Il
viaggio che accende :
il
diverso
mi
accoglie.
18 aprile 94
18 aprile 94
Ritrovo
una città
troppo
vecchia : gli anni
Atene
puntuale
registra.
19 aprile 94
19 aprile 94
Kimi
tradisce
il
verde che stinge
sul
nero: il mare
profondo
la chiama.
23 aprile 94
23 aprile 94
Sollevato
attraverso
il
sordo tappeto
di
rumori.
24 aprile 94
24 aprile 94
Le
isole non chiamano:
io,
isola, mi chiamo.
25 aprile 94
25 aprile 94
Facile
liberarsi
a
Caristo.
4 maggio 94
4 maggio 94
Addio
Volvo
che
viaggio modesto
l’ultimo
viaggio.
5 maggio 94
5 maggio 94
Io
tu
così
noi.
20 maggio 94
20 maggio 94
Polvere
dal cielo
terra
che rovina :
attoniti
ci accogli,
casa
neghittosa.
30 maggio 94
30 maggio 94
Qui
ci separiamo
e
il faro non saprà
altro
di noi.
1 giugno 94
1 giugno 94
Lucio
una parola
faticata
attendo :
e
nel silenzio
quante
voci mute.
12 giugno 94
12 giugno 94
L’acqua
che sale,
l’auto
che fende
come
prua le onde.
13 giugno 94
13 giugno 94
Finalmente
i nemici,
finalmente
chiaro.
14 giugno 94
14 giugno 94
Dopo
la pioggia
un
sole : funesto
il
ritorno
all’estate.
15 giugno 94
15 giugno 94
Poi
ecco : l’aria
si
infuoca
come
se niente
fosse
stato.
16 giugno 94
16 giugno 94
La
pace si sfoglia
come
un albero
che
perde
la
vecchia corteccia.
17 giugno 94
17 giugno 94
Provo
il respiro:
mi
trattengo perché ?
18 giugno 94
18 giugno 94
La
partenza.
E
quel mare
che
s’incurva lontano.
19 giugno 94
19 giugno 94
Numerosi
che
l’occhio non li conta
i
delfini
che
ci attendono
a
Gorgona.
20 giugno 94
20 giugno 94
Capraia
m’appari
viola
odorosa.
21 giugno 94
21 giugno 94
Giglio
ti vedo
quiete
promessa.
22 giugno 94
22 giugno 94
Giannutri
una
conca
di
mirabili acque.
23 giugno 94
23 giugno 94
A
Baratti
un
ricordo
insiste
a
pensarmi.
5
settembre 94
Quel
faro che vede
me
stesso partire:
un
affanno risplende
nel
balenio
che
ho perduto?
13
ottobre 94
Quel
faro che vede
non
visto si svela
alla
casa che lascio.
4
febbraio 95
Il
tuo tempo che passa
si
frange
sul
mio che s’arresta.
15
febbraio 95
Stupisco
in
questa
città
di fantasmi:
non
ce n’è
uno
che torni.
21
febbraio 95
Nell’oro
violento
del
meriggio quel fuoco
compare
ed annuncia
che
la stagione ritorna.
18
aprile 95
Il
tessuto delle circostanze
s’adorna
dell’indimenticabile
cifra:
è il desiderio
la
trama.
20
aprile 95
Mare
infinito
davanti:
ardito
dunque
il vento
insolente.
6
giugno 95
Unirmi
al canto
ed
io pure tra gli altri
essere
altro.
15
giugno 95
Al
Borro rivedo
sul
trono di verde
distese
le
poche case:
e
l’ombra che fui.
22
giugno 95
Non
solo il ricordo e la notte
non
solo Cambridge
o
Roma,
non
solo Byron:
ma
tutti i poeti
e
chi ti conosce
o
sacro animale
impassibile
guarda
e
proteggi.
10
luglio 95
Dal
vento il calore.
Agli
estremi saluti
si
affaccia
il
cuore sospeso.
1
agosto 95
Sono
io lo scompiglio,
un
vento maligno
che
agguanta le nostre
povere
cose?
1
settembre 95
Vai
così via
rapida
come il sorriso
che
appare e dilegua.
21
settembre 95
Naufragio
con spettatori:
ma
chi guarda s’illude
che
sia la nostra riva
sicura.
29
settembre 95
Laggiù
le fauci buie
del
canale, tra isolae terra: ittico
il
chiarore di Iseo.
19
ottobre 95
Sillabo
Palomar
e
Portovenere
insieme:
trasalgo
al
pensiero.
21
ottobre 95
Un
sole cocente
chi
inganna?
Mi
volgo alla luce
convinto.
22
ottobre 95
Quel
giardino che nostro
dicevi:
al freddo che avanza
sono
solo e stupisco.
2
novembre 95
Ci
rivedremo Aldo
nel
paradiso
dei
libri.
24
novembre 95
Tutte
quest e nuvole
che
passano fredde.
Sullo
stipite accolgo
la
nuova stagione.
9
dicembre 95
Ripido
inverno:
nel
chiaro altissimo
dei
cieli sono uccelli
quei
punti. Sul gelo
della
terra
noi
niente
per
loro.
12
dicembre 95
Un
portone malchiuso
e
svanita la luce
un
barbaglio che resta.
7
gennaio 96
Le
striature nere in quella
spuma
di grigi: calligrafie
lontane
oscurano il Tino.
9
gennaio 96
Io
non sono. Ma ricordo
te
che cercavi
un
me cui parlare.
20 gennaio 96
20 gennaio 96
Pugliola
ritorno
alla
tua fila ansante:
quella
promessa falla
a
colei che adoro.
23 gennaio 96
23 gennaio 96
Ascolto:
un civico
concerto.
E la numerosità
mi
uccide.
7
marzo 96
Scontrosa
dissimula
la
primavera che avanza
il
lento suo volo: testa
all’insù
io marcio con lei.
21
marzo 96
Addio
Falconara:
Gorgona
che appari
immota
davanti
hai
punito
infine
il mio ardire.
21
aprile 96
Il
tuo albero o dea
vedo
trionfare : così
proteggici
ignari.
24 maggio 96
24 maggio 96
Dalla
vampa
che
incombe
anch’io
da te
sono
spinto.
16 agosto 96
16 agosto 96
Da
Santa Cristina
lo
sguardo
dalla
pianura
distolgo.
9
settembre 96
Il
soffio lo sento.
Nella
luce livida
stinge
la
mia povera estate.
29
settembre 96
L’anno
che volge
con
gli altri dipana
decifrabili
a
Napoli forse
le
trame.
27
ottobre 96
Amore
e mattina
e
la dolce imprudenza
ci
salutano insieme.
25
novembre 96
La
pioggia sparge
promesse
di neve:
il
cane mi pensa.
16
dicembre 96
Spreco
la vita
nell’andare
e venire.
Cerco
incontri
che
fuggo.
25
dicembre 96
Impensata
la neve
un
mare incredulo
asperge
di
piume infinite.
28
dicembre 96
Ai colori perduti
nel
bianco colmo
dell’aia
il
mio cane
abbaia
perplesso.
1
gennaio 97
Si
stempera il gelo:
transita
infallibile
l’anno.
7
gennaio 97
Percy
cane e poeta
a
Villa Magni sventati
tornano
i
tuoi riccioli biondi.
28
gennaio 97
Indefinibile
resta
Genova :
e chi di un secondo
sguardo
la degna.
2
febbraio 97
Umbra
oscura minima
via :
mia, la ricordo.
4
febbraio 97
Galadriel
l’antenna
nera,
sottile
non
svetta
tra
quelle
dimentiche
barche.
Ti
prego, perdona.
6
febbraio 97
Un
passero si sporge :
è
qui la vertigine.
21
marzo 97
La
vita che porti
mi
dici ridendo :
confuso
alla gioia
ripenso
che torna.
17
aprile 97
Nella
primavera che tarda
a
dispetto
felice
chi vede
un
rondone
che
lieto ti guarda.
24
giugno 97
Penso
a un pensiero
non
nato, a una luce
strappata.
20
luglio 97
Liquido
il meriggio :
e
tu assopita
che
richiami
l’estate.
6
agosto 97
I
ricordi di un cane.
Tra
loro, forse io.
2
novembre 97
Se
i vivi tornassero
se
la tregua durasse
4
novembre 97
Il
freddo è nascosto
nel
tepore di
un’estate
lontana
22
dicembre 97
Mi
credevo perduto
ma
era salvezza
quel
velo
25
dicembre 97
Nascere
ancora?
29
dicembre 97
Una
vita dopo
conoscere
tradimenti
lontani?
1
gennaio 98
Sole
ed inverno:
la
pace lei torna
6
gennaio 98
Sera
se il fuoco
stanco
si
spegne
17
febbraio 98
Improvvisa
torna
l’età la stagione
ed
avanza
21
marzo 98
Una
notizia
irrompe:
la battaglia
al
messaggero
si
piega
7
aprile 98
Torno
e la luce
non
pare quella
30
aprile 98
La
notte mi sorprende,
usignolo
ostinato
16
maggio 98
Era
di maggio
l’aria
quella
vibrava:
io
c’ero
28
giugno 98
Una
casa che rimane
sospesa
sul crinale
22
luglio 98
Sbiancato
il cielo
e
muto il mondo:
preme
la vampa.
23
luglio 98
Niente
più triste
di
un girasole
esausto.
11
settembre 98
Di
lucido ghiaccio
lo
sguardo che posi.
Civetta
di Skiro, io passo
esitante.
29
settembre 98
Eccomi.
Una vita
che
pensavi intera
ma
non era, non era.
29 novembre 1999
29 novembre 1999
una
lama di sole
sul
libro:
un
ricordo
mi
cerca
3 dicembre 1999
3 dicembre 1999
le
dita sul vetro
ed
è gelo: così
è
inverno.
5 dicembre 1999
5 dicembre 1999
nel
giardino davanti
resistevano
gli
alberi: oggi un vento
feroce
li spoglia
7 dicembre 1999
7 dicembre 1999
brina
e sole
mi
sento
allegro
31 dicembre 1999
31 dicembre 1999
riconosco
il rombo
degli
umani: nella notte
il
richiamo
di
un cane.
1 gennaio 2000
1 gennaio 2000
non
c’è sole
che
possa
nascondere
questa
delusa attesa.
12 gennaio 2000
12 gennaio 2000
in
diagonale veloci
un
segno nero
lasciano
i merli.
ù26 gennaio 2000
ù26 gennaio 2000
un
sole che gela:
a
quanti inganni
fui
pronto.
9 aprile 2000
9 aprile 2000
trattengo
il respiro
a
sentire la vita
se
avanza
13 aprile 2000
13 aprile 2000
luna
invocata
che
torni
dalla
misera contesa
rifuggi?
16 aprile 2000
16 aprile 2000
crossed
paths: muto
vi
penso
destini
d’Italia
in
altra lingua, in un
gelato
aprile
19 aprile 2000
19 aprile 2000
nel
chiarore solenne
la
trama le fronde
i
primi ricami
alla
luna che sorge
23 aprile 2000
23 aprile 2000
sfuma
dolce la nebbia
dal
lago: non più invisibile
torno
alla luce che scende
26 aprile 2000
26 aprile 2000
immobile
l’acqua
e
il resto sospeso:
per
un attimo
estate
2 maggio 2000
2 maggio 2000
umido
il palmo.
Bello
se fosse
Rugiada
8 maggio 2000
8 maggio 2000
nella
grande notte
esitare
felice
ad
un incrocio romano
13 maggio 2000
13 maggio 2000
il
cielo smentisce
le
attese di maggio:
tra
nuvole e rovesci
si
prepara il raccolto
14 maggio 2000
14 maggio 2000
impreveduta
a Cotignola
Rosa
di maggio:
continui
a tornare
notturna
Romagna
31 maggio 2000
31 maggio 2000
sosto
malato
pieno
di
quella spenta
quiete
1 giugno 2000
1 giugno 2000
osservo
discosto
disputare
vilmente
reggitori
e potenti:
la
spada affilo
paziente.
3 giugno 2000
3 giugno 2000
come
acqua
di
montagna
così
l’aria
superba
di giugno
4 giugno 2000
4 giugno 2000
le
nostre cose
comuni,
la memoria
che
festevole indugia,
la
nazione che abbiamo
pensata
per sdegno
vi
siano
per
sempre sottratte
5 giugno 2000
5 giugno 2000
se
interrogarmi
potessi
quale
risposta
sarei?
6 giugno 2000
6 giugno 2000
soffia
verso il solstizio
anima
mia, torna
al
caldo che sai
19 gennaio 2001
19 gennaio 2001
tempo
primo
in
questo secolo
t’apri:
ultima
voce
tu sei
3 settembre 2003
3 settembre 2003
diranno
che è passata
l’estate.
Affidali
al
vento i tuoi cortesi
dinieghi.
4 settembre 2003
4 settembre 2003
settembre
di gloria
di
luce di vento:
sei
tu a rianimarmi?
3
ottobre 2003
Platana
Aspetto il ritorno
Dell’isola
: a oriente
Comparirà,
tra la punta
E
il niente
1 ottobre 2003
Atene
ho
esultato
a
sentire su quel
sentiero
deserto
l’eco
lontana
della
felicità di un cane
21
giugno 2004
primo
giorno d’estate.
Quella
del 67, direi
22 giugno 2004
22 giugno 2004
una
palla su un prato:
turbinine,
intorno,
di
povere anime.
Commiato
Sia
breve l’assenza
quanto
lungo l’addio:
ma da
dove mancare
e dove
tornare
questo
tu non lo sai
Nessun commento:
Posta un commento